Intervento al SAIE 2013 – “Schemi di certificazione: Carbon Footprint, LCA, Environmental Product Declaration”

MR Energy Systems al SAIE 2013 con un intervento che illustrerà all’audience in quale modo sia possibile valorizzare commercialmente i propri prodotti, raggiungendo allo stesso tempo importanti risultati in termini di riduzione degli impatti ambientali.

Sala Bolero – Centro Servizi – Saie Bologna Fiere
Viale della Fiera, 20

Bologna, ore 10.30, giovedì 17 ottobre 2013.

Programma completo e iscrizione gratuita: clicca qui

Ore 10.30 | Registrazione
Ore 10.45 | Inizio lavori

Prospettive e scenari futuri della certificazione LEED
Mario Zoccatelli – Presidente GBC Italia

Schemi di certificazione: Carbon Footprint, LCA, Environmental Product Declaration
Mauro Roglieri – MR Energy Systems srl – Consigliere GBC Italia – Consigliere GBC Italia

Qualità Ambientale Interna: requisiti per i materiali basso-emissivi
Christian Gabbani – Area Chimica Cosmob SpA

L’evoluzione e la scelta dei materiali nei grandi cantieri LEED
Gianluca Padula – Studio Garretti Associati – Consigliere GBC Italia

La progettazione e scelta dei materiali secondo i criteri di certi?cazione LEED
Fabio Betti – GreenProducts

Il portale dei materiali per l’edilizia certificata
M. Paolo Semprini – GreenProducts


ATTESTAZIONI: Attestato di partecipazione


La partecipazione alla Giornata di Studi è gratuita ed aperta a tutti, previa iscrizione dal sito web. L’attestato di partecipazione, da scaricarsi in seguito dal sito www.assform.it sezione utenti, assieme agli atti del seminario, verrà rilasciato esclusivamente a coloro che avranno effettuato l’iscrizione via web.


Green Coast Award 2013

Venerdì 20 settembre 2013, alle ore 14.30, all’interno di Coast Expo, manifestazione organizzata da Ferrara Fiere e Fiera di Bologna, si terrà la sessione convegno dal titolo “Green Coast Award”, sviluppata in collaborazione con Green Building Council Italia e con il coordinamento di MR Energy Systems.

Il “Green Coast Award” si prefigge l’obiettivo di premiare progetti e iniziative più interessanti dal punto di vista della sostenibilità, e che abbiano come ambito di intervento aree o comuni costieri/e, porti o marine, strutture turistiche costiere. La valutazione avverrà secondo un approccio “olistico”, sviluppato con la collaborazione di Green Building Council Italia, che comprenderà tra i propri criteri: la metodologia utilizzata, la sostenibilità del sito, di edifici e infrastrutture (in termini di risparmio energetico e idrico, materiali, uso di fonti rinnovabili, qualità ambientale), l’innovatività, la certificabilità.

Tutte le proposte selezionate saranno inserite negli abstracts digitali prodotti ed esposte gratuitamente all’interno della poster session nei giorni della manifestazione.

Per informazioni sulla manifestazione: clicca qui.

Per il programma dettagliato della sessione: clicca qui.


Emission Trading: la CE rivede le allocazioni di quote gratuite 2013-2020

La Commissione europea ha adottato una decisione sulle misure di attuazione nazionali (NIM) per la terza fase Emission Trading.

Visto che l’allocazione preliminare definita attraverso i moduli NIMs ha superato il quantitativo massimo di quote disponibili per il 2013, la CE ha introdotto il ‘fattore di correzione intersettoriale’ previsto della direttiva ETS. Il fattore di correzione sarà 5,73% nel 2013 per arrivare al 17,56% nel 2020.

Le Autorità Nazionali Competenti dovranno ora adottare le misure necessarie per rivedere il numero di quote gratuite da allocare agli impianti. Tale revisione – e la conseguente emissione delle quote 2013 negli account dei gestori – richiederà ancora da uno a tre mesi, a seconda delle procedure da seguire in ogni Stato membro.
L’articolo originale è disponibile nella pagina web CE.


Un Laboratorio per il piano nazionale della rigenerazione urbana e riqualificazione edilizia

Il Laboratorio per il piano nazionale della rigenerazione urbana e riqualificazione edilizia.

L’Europa prevede che entro il 30 aprile 2014 ogni paese definisca “una strategia a lungo termine per mobilitare investimenti nella ristrutturazione degli edifici residenziali e commerciali sia pubblici che privati”. GBC Italia ha elaborato un “position paper” in cui sintetizza idee e indirizzi per il futuro. Al fine di favorire un ulteriore passo in avanti verso la concreta praticabilità, intende adesso farsi promotore, tra i propri soci e con altre organizzazioni, di un “laboratorio”, a partecipazione il più ampia ed inclusiva possibile per contribuire alla definizione di un “piano nazionale” per la riqualificazione edilizia, urbana e territoriale coerente con le direttive europee ed entro i tempi previsti e rilanciare l’economia. Questo significa affrontare i principali snodi tecnici, finanziari, amministrativi, normativi che rendano praticabile un progetto di questa natura.

 

Giovedì 6 giugno 2013 ore 10

presso EIRE – Fieramilanocity

Silver Conference Room

 

Intervengono:

 

Mario Zoccatelli, Presidente Green Building Council Italia

Peter Sweatman, Chief Executive e fondatore di Climate Strategy & Partners

Enrico Borghi, onorevole Commissione Ambiente, Lavori Pubblici e Territorio della Camera dei Deputati

Alessandro Cattaneo, Presidente ANCI

Paolo Crisafi, Direttore ASSOIMMOBILIARE

Luca Dondi dall’Orologio, Direttore Generale e Responsabile settore immobiliare di NOMISMA

Sergio Urbani, Direttore generale CDP INVESTIMENTI SGR

Gaetano Fasano, Responsabile Unità Tecnica, Edilizia residenziale e terziario, ENEA

Piercarlo Romagnoni, Professore straordinario settore scientifico-disciplinare, Dipartimento di Progettazione e pianificazione in ambienti complessi, IUAV

Andrea Poggio, Vicedirettore Legambiente


Articolo su Qualenergia

E’ stato pubblicato oggi su Qualenergia un articolo a firma Mauro Roglieri e Iris Visentin che descrive la situazione ad oggi in Italia dell’utilizzo dei sistemi volontari di rating degli edifici, in particolare del sistema LEED e GBC Italia, e di come questi possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi posti dalle Direttive Europee.

Leggi l’articolo: http://www.qualenergia.it/articoli/20130520-green-building-council-il-rating-edificio


Giornata Mondiale della Terra 2013

marble_east_vir_201202322 aprile 2013, Giornata Mondiale della Terra. L’ONU ha istituito questa ricorrenza annuale, per celebrare l’ambiente e la salvaguardia del Pianeta. La giornata è nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra. Dal 1970 ad oggi di strada se n’è fatta molta, ma ancora siamo lontani dall’aver raggiunto il giusto equilibrio tra attività umane e rispetto dell’ambiente. Se fino a qualche anno fa il problema dell’impatto ambientale era quasi totalmente ignorato dalle scelte politiche ed economiche, oggi vi è quantomeno più consapevolezza, e lentamente si inizia a capire quali e quanto gravi possono essere le conseguenze della sua sottovalutazione. Il cambiamento di abiutdini consolidate, di costumi sociali collettivi, non sarà facile, richiederà certamente molti anni. Le tecnologie per vivere e produrre a ‘impatto zero’ ci sono già (quasi) tutte. La loro scelta può comportare in alcuni casi costi aggiuntivi, ma molto spesso è addirittura fonte di risparmio o di guadagno. Il problema principale resta dunque la consapevolezza delle opportunità, oltre che dei problemi attuali o futuri causati dalla scarsa attenzione per il nostro Pianeta.

Alcuni esempi di azioni possibili per andare incontro alle esigenze del nostro Pianeta:
Industria: interventi di efficienza energetica, gestione corretta dell’energia, produzione di energia da fonti rinnovabili.
Costruzioni: certificazione della sostenibilità dei progetti, progettazione integrata, ristrutturazione degli edifici esistenti in chiave green, produzione di energia da fonti rinnovabili, sistemi di monitoraggio e controllo.
Trasporti: mobilità sostenibile (elettrica / ibrida), infrastrutture di ricarica, bio-combustibili.

Per maggiori informazioni sull’Earth Day: www.earthday.org


MR Energy inizia a cinguettare!

Da oggi, seguendo l’apprezzbile iniziativa #twitterflashmob di @MicheleVianello, denominata operazione #faccedastartup, anche MR Energy Systems è su Twitter, insieme a tutti i colleghi del #vegaincube.

Potete diventare nostri follower, basta cercare @MREnergySystems e cliccare ‘Follow’!

Un altro bel modo di comunicare sul web.

A presto!


Le due settimane di DOHA

E’ inziata il 26 novembre e si concluderà il 7 dicembre, la COP18, 18ma conferenza dei 195 Paesi membri della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC.int).

Dal 1992, anno della Conferenza sulla Terra di Rio de Janeiro, i Paesi del mondo hanno deciso di siglare un trattato internazionale, l’UNFCCC, per studiare insieme cosa fare per limitare l’aumento medio della temperatura globale, e i cambiamenti climatici che ne derivano, e per mettere in atto misure di adattamento alle inevitabili conseguenze. La convenzione è entrata in vigore il 21 marzo del 1994.

Durante la terza conferenza delle parti (COP) dell’UNFCCC, la COP3, tenutasi a Kyoto nel 1997, i Paesi hanno adottato il Protocollo di Kyoto, un patto vincolante che obbliga i Paesi più sviluppati a degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti. Il primo periodo di applicazione del protocollo è iniziato nel 2008, e terminerà proprio quest’anno, al 31 dicembre 2012.

Alla COP17, tenutasi a Durban nel 2011, i Governi dei Paesi che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto, hanno deciso l’avvio di un secondo periodo di applicazione del Protocollo, dal 2013 in avanti, che potrà durare 5 oppure 8 anni.

Durante queste due settimane a DOHA, sono tre i lavori principali che dovranno essere portati avanti:

Protocollo di Kyoto. Nonostante la decisione di Durban di avviare una seconda fase del protocollo, basato su un meccanismo di mercato che consente di negoziare le emissioni, molti ostacoli continuano a limitarne l’efficacia, come ad esempio il fatto che US e Canada si sono sfilati dalla seconda fase, o per il fatto che i Paesi in via di sviluppo non paiono favorevoli a vederlo come un meccanismo che li conduca efficacemente alla riduzione delle loro (tante) emissioni, garantendo la crescita economica che li porti a un livello di reddito pro-capite assimilabile a quello dei Paesi più sviluppati.

Long term Cooperative Action (LCA), una discussione avviata a Bali nel 2007, alla ricerca di nuove modalità di cooperazione a lungo termine, che ha generato idee come il Green Climate Fund, o il Nationally Appropriate Mitigation Action (NAMA), oppure il New Market Mechanism (NMM) e più recentemente il Framework for Various Approaches (FVA). Tanti acronimi ma nulla di realmente ‘fattibile’ singolarmente, tant’è che l’attesa per DOHA è che queste iniziative vengano, se non archiviate, declassate ad approfondimenti tecnici.

Infine, quella che forse è la discussione più attesa a DOHA, ovvero la Durban Platform for Enhanced Action (e la relativa discussione ‘Ad hoc Working Group on Durban Platform for Enhanced Action’, ADP). La piattaforma è un accordo, non vincolante, che ogni Paese, indistintamente dalle sue condizioni di sviluppo economico, dichiari un obiettivo di riduzione delle emissioni. Nonostante, a differenza del Protocollo di Kyoto, non vi siano appunto obblighi e sanzioni, la piattaforma di Durban supera il concetto di ‘trattamento differenziato’ per Paesi più o meno sviluppati, e questo è di per sè un grande passo avanti. I tempi previsti, purtroppo, sono di raggiungere un accordo su queste basi entro il 2015, e ratificarlo entro il 2020. Questi tempi non sembrano compatibili con l’obiettivo di contenere il surriscaldamento globale entro i 2°C, come ripetutamente hanno fatto notare in diversi studi l’International Energy Agency, la World Bank, PWC e altri.

Riassumendo, i risultati minimi della conferenza di DOHA, dovrebbero essere:

  • consolidare la decisione di portare a chiusura e compimento il protocollo di Kyoto al 2020
  • terminare la discussione sull’LCA, spostandone le migliori componenti (Il Green Carbon Fund e il Technology Executive Committee) all’interno dell’ADP
  • definire un programma di lavoro chiaro per l’ADP, avendo come priorità la definizione di un nuovo impegno globale con l’ausilio di un mercato globale del carbonio

Il tutto in sole due settimane. Sicuramente i circa 10.000 delegati dei 195 Paesi non avranno di che annoiarsi.

Fonti: unfccc.int “DOHA Climate Change Conference”, David Hone “Expectations for COP18 in DOHA”, Carlo Carraro “AAA cercasi nuova architettura politica per il clima”.

 

 

 


Nuovi piani di monitoraggio per gli impianti ETS (2013-2020)

Il Comitato Nazionale per l’Attuazione della Direttiva Emission Trading ha pubblicato oggi la delibera 27/2012, che sancisce l’obbligo per i gestori degli impianti EU-ETS operanti in Italia, di predisporre entro il 31 gennaio 2013 i piani di monitoraggio delle emissioni 2013-2020 secondo i formati armonizzati dell’Unione Europea, disponibili alla relativa pagina web.

Ancora qualche giorno di incertezza per gli impianti ‘opt-out’, di cui all’allegato 3 della deliberazione 20/2012, ancora in attesa dell’ok dalla Commissione per la loro ‘esclusione’ dalle obbligazioni standard.

Fino al 31 dicembre 2012 il monitoraggio delle emissioni prosegue comunque secondo le specifiche della delibera 14/2009 come modificata dalla 14/2010.